Nucara a Radio Radicale E’ stato un dibattito vivace quello che il segretario del Pri Francesco Nucara ha sostenuto con gli ascoltatori di Radio radicale in diretta. E’ evidente che alcune questioni sono ancora aperte nell’opinione pubblica. Ad esempio la scelta del Pri di sostenere il centrodestra. Nucara, a chi lo ha accusato di essere contiguo agli interessi ecclesiastici, ha fatto notare che in Parlamento, quando i repubblicani sostennero un emendamento per fare pagare l’Ici alla Chiesa in relazione alle sue attività commerciali (questione su cui la Commissione europea chiedeva delucidazioni allo Stato italiano), raggiunsero 27 voti su 457 parlamentari. Finita la Democrazia cristiana, l’influenza della Chiesa sulla classe politica si è espansa e coinvolge la destra come la sinistra, per non parlare del centro. Che via sia poi un problema nei rapporti con il centrodestra, il segretario del Pri non lo nega, ma nota che è lo stesso tipo di problema che hanno anche i repubblicani eletti nel centrosinistra all’indomani della scissione di Bari. "Almeno noi nel centrodestra abbiamo avuto maggiore considerazione, avendo anche partecipato ai governi ed ai vertici politici della coalizione". I problemi veri sono iniziati con la nascita del partito unico. "Noi abbiamo deciso di non consegnare la nostra bandiera a Berlusconi perché rappresentiamo una storia che vogliamo continui". E questa scelta ha comportato un prezzo elevato. Nucara lamenta anche lo sbarramento alle europee "voluto da Berlusconi e Veltroni"; e su cui Casini non ha dato battaglia per quanto fosse una soluzione ingiusta, come dimostra il fatto che il paese maggioritario per eccellenza, l’Inghilterra, alle europee vota con il proporzionale per garantire meglio la rappresentanza. L’effetto della nuova legge elettorale delle europee è stata la vera e propria epurazione da Bruxelles dei principali partiti europeisti. |